La Fibromialgia è una condizione clinica di causa sconosciuta. Lo yoga può ridurre i sintomi fisici e psicologici della fibromialgia se praticato in modo corretto. La sequenza deve essere molto dolce “senza sforzo” calibrata alle necessità di chi ha questa patologia. Per motivi inspiegabili le donne sono più incline a sviluppare questa patologia.
Come si presenta e quali sono i sintomi.
I tender points, in medicina, sono specifici punti del corpo la cui pressione provoca dolore in persone affette da fibromialgia essi sono localizzati dove i muscoli si uniscono ai legamenti e alle ossa, altri sintomi tipici delle persone affette da fibromilagia sono dolore diffuso, stanchezza e insonnia che spesso viene descritto come “sonno non ristoratore” in quanto al risveglio la persona non si sente riposata, si può affermare che sia questo il sintomo principale in quanto un sonno inadeguato può aggravare i sintomi e peggiorare la qualità della vita. Altri sintomi associati alla fibromialgia sono: intestino irritabile, affaticamento cronico, sindrome delle gambe senza riposo.
La fibromialgia viene inserita tra le “patologie reumatologiche” ma di rassicurante, anche se non consolante, non danneggia le articolazioni, le ossa e gli organi interni, non progredisce e non porta a chi ne soffre ad un stato invalidante, cioè non compromette la deambulazione.
Lo yoga e la fibromialgia.
Lo yoga, se praticato in modo corretto, può aiutare i soggetti affetti da fibromialgia in molti modi, a partire dalla reazione allo stress. Alcuni studi hanno dimostrato che chi soffre di fibromialgia ha il sistema nervoso simpatico iperattivo in funzione nella maggior parte del tempo. Molte posizioni yogiche, asana, aiutano a riportare il corpo in uno stato di rilassamento quindi influire sul sistema nervoso parasimpatico. Inoltre oltre a donare forza migliorano la postura e l’allineamento delle ossa, muscoli, tessuti. La sequenza deve essere molto dolce “senza sforzo” calibrata alle necessità di chi ha questa patologia.
Il respiro
Una componente molto importante è la respirazione e nello yoga il respiro è alla base della pratica, imparare a gestire e controllare un respiro agitato influisce sul corpo le emozioni e lo spirito, se usato in maniera corretta calma il sistema nervoso sovrastimolato e allevia le tensioni nervose, lo yoga suggerisce di effettuare il respiro attraverso il naso in quanto l’aria, può contenere batteri e sostanze indesiderate per il nostro corpo, ecco quindi che respirando con il naso, le ciglia nasali contribuiscono a bloccarle, facendo in modo che non arrivino ai polmoni e vengano espulse nell’espirazione successiva, inoltre respirando dal naso la respirazione risulterà più lenta e profonda.
Meditazione e rilassamento profondo
Lo yoga può migliorare la qualità del sonno, attraverso la pratica meditative e lo yoga nidra o rilassamento profondo.
Queste pratiche hanno un ruolo fondamentale, in quanto portano ad uno stato di consapevolezza della percezione del dolore tale da portare il praticante a separare le sensazioni dolorose dalla propria idea del dolore quindi contribuiscono a modulare la percezione di quest’ultimo a un livello più tollerabile, contribuendo ad un miglioramento dell’umore e di conseguenza alla gestione dello stress.
Posizioni Yoga per chi è affetto da fibromialgia
La sequenza di asana pensate per le persone che hanno la fibromialgia hanno lo scopo di restituire l’energia e di reallineare il corpo senza sottoporlo a sforzi eccessivi. Molte persone affette da fibromialgia e dolore cronico tendono a fare una vita sedentaria in quanto fare esercizio fisico diventa faticoso e doloroso, si instaura un meccanismo dalla quale è difficile uscire causando un peggioramento dei sintomi.
Savasana, la posizione del cadavere
Savasana è una pratica che porta giovamento alle persone affette da fibromialgia, molto utile è utilizzare i supporti che lo Yoga mette a disposizione per rendere la posizione il più confortevole possibile .
Braccia, spalle e fianchi
Sdraiatevi posizionando sul tappetino una coperta in modo che la base sulla quale vi adagiate sia morbida, usate tutti i supporti possibili, il cuscino sotto il capo, per allentare le tensione a livello delle cervicali e le spalle irrigidite, un cuscino sotto le ginocchia, per allentare le tensioni a livello lombare a se i gomiti sono indolenziti potete posizionare anche un supporto sotto le braccia (una coperta piegata).
Quando sentite di essere a vostro agio mantenete la posizione osservando il fluire del respiro, non controllatelo ma limitatevi a osservare il ritmo dell’aria che entra ed esce. Non andate oltre le vostre possibilità accettate la realtà e fate ciò che il vostro corpo chiede in quel momento. Se la posizione la sentite confortevole potete rimanere per 20 minuti o più.
Nella posizione di Savasana ci sono alcuni movimenti che si possono eseguire per alleviare i dolori causati dalla fibromialgia a allungando gradualmente la fascie muscolari a livello delle spalle, braccia e fianchi.
Cominciate a muovere le braccia, una alla volta. Con la mano rilassata inspirate e piegata il braccio all’altezza del gomito, espirate e riportate il braccio nella posizione di partenza, associate sempre il respiro ala movimento. Ripetete per 3 volte prima con un braccio poi con l’altro.
Ripetete lo stesso movimento ma allungando le dita con il palmo della mano attivo, questo movimento della mano aiuta il gomito e la spalla ad aprirsi, coordinate sempre il respiro al movimento e ripetete 3 volte per lato.
Portate adesso il braccio oltre il capo, cominciando ad aprire la mano con il palmo rivolto verso l’alto e distendendo il braccio lentamente fino a portarlo all’altezza del capo, il pollice sarà puntato verso l’alto, rispettando sempre i vostri limiti, quanto riuscirete ad alzare il braccio dipende dalla mobilità della spalla in quel determinato momento. Ripetete prima su un lato poi sull’altro per 3 volte, se un lato è più rigido l’ampiezza del movimento sarà minore rispetto all’altro lato, non forzate.
Riposate e ascoltate le sensazioni attraverso il respiro, non date giudizi ma apprezzate quello che siete riusciti a fare.
Ancheggiamento
In piedi davanti a un tavolo con i palmi delle mani appoggiati alla superficie, divaricate le gambe in modo che la distanza fra i piedi sia di 15-20 cm e che questi siano leggermente ruotati verso l’esterno. Spostatevi indietro e piegatevi in avanti dai fianchi finché le braccia risulteranno del tutto distese e avrete raggiunto un’angolazione che non vi provoca alcun dolore. Flettete le ginocchia quanto basta per impedire alla schiena di incurvarsi. A questo punto inarcate la zona lombare della schiena per stirare lentamente i muscoli, i tendini e il tessuto connettivo della parte posteriore delle cosce.
Per assumere correttamente questa posizione, accertatevi di muovere le spalle verso il basso allontanandole dalle orecchie, io modo che il collo rimanga rilassato. Tenere anche la testa un po’ più in alto rispetto alla colonna vertebrale, senza esagerare. Voltando il capo da una parte all’altra, dovreste sempre riuscire a guardare sopra le braccia e le spalle.
Per cominciare, piegate il ginocchio sinistro senza spostare le braccia. Poi, espirando, allungate il lato destro del corpo, tirate il vostro corpo come se fosse un elastico da entrambe le estremità, dalle mani al bacino. Inspirando, tornate alla posizione di partenza. Ripetete altre due volte sul la-to destro, muovendovi sempre in sincronia con il respiro. Poi tornate al centro, accertandovi che il collo sia rilassato, e ripetete tre volte sull’altro lato.
Questo esercizio è molto utile per chi è affetto da una patologia cronica o è infortunato e per coloro che presentano un allineamento corporeo scorretto, con il tempo, la rigidità dei tessuti si dissolve si percepisce un grande sollievo e aumenta la flessibilità.
Katy Chakrasana, la posizione della torsione della vita
Posizionatevi in piedi, con le gambe divaricate alla larghezza del bacino e le braccia lungo i fianchi. Ruotando il busto fate oscillare le braccia da un lato all’ altro, piegando le ginocchia e ruotando sul piede posteriore come un golfista pronto a colpire la pallina. Lasciate che il respiro fluisca liberamente. Alternate il lato sinistro e il lato destro, sempre ruotando sul piede posteriore e sollevando il tallone in modo da non torcere le ginocchia.
Iniziate il movimento lentamente rendendolo gradualmente più dinamico.
Eseguite da 30 a 60 secondi.
Salamba Bhujangasana, la posizione della sfinge
Questa posizione è una variante più leggera di Bhujangasana. Rispetto alla classica postura del serpente questa versione essendo meno impegnativa è adatta alle persone che hanno problematiche, come chi soffre di dolore cronico. E’ molto utile per alleviare i dolori nella zona lombare della colonna.
Sdraiatevi in posizone prona e divaricate leggermente le gambe. Inizialmente appoggiate la fronte sulle mani che posizionerete sovrapponendo i palmi delle mani appoggiati al suolo. Il corpo è rilassato. Osservate il contatto con la terra e il respiro in questa posizione Makarasana ( Posizione del Coccodrillo). Sollevate lentamente il capo appoggiando gli avambracci sul pavimento, paralleli tra di loro con i gomiti in linea con le spalle. Sollevate dolcemente il busto facendo perno sui gomiti. Chiudete gli occhi e osservate le sensazioni, non forzate e fate in modo che il vostro respiro rimanga regolare quando sentite che è arrivato il momento sciogiete laposizione riportandovi in makarasana.
Alla fine della pratica, riportatevi in Savasana, potete portare le ginocchia al petto in Prinasana osservando il vostro respiro, Normalmente ci soffre di fibromilagia avverte meno tensione fra la tarda mattinata ela prima metà del pomeriggio, se i vostri orrai ve lo permettono, scegliete queste ore, possibilmente a digiuno da almeno 1 ora.
Esguite questa sequenza ogni giorno, rispettando sempre i vostri limiti, forse ci vorrà del tempo per sentire i benfici, ma i risultati non tarderanno ad arrivare.
ATTENZIONE: Le informazioni contenute sono presentate solo a scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.