Il tappetino nello yoga, cosa rappresenta. Dal punto di vista pratico evita il contatto con il pavimento, sia per il freddo nei mesi invernali, sia per l’igiene. In commercio ce ne sono moltissimi, da quando lo Yoga è diventata una pratica molto di voga negli ultimi anni. L’importante e che sia antiscivolo, poi lo spessore dipende da ognuno di noi, specialmente se si decide di averne uno personale. Ma l’aspetto più interessante è quello simbolico. Già solo srotolarlo, posizionarlo dove si desidera, sia in un centro o a casa, rappresenta un rito per chi pratica.
Secondo gli antichi yogi il tappetino rappresenta “lo spazio sacro” il  luogo dove esistiamo solo noi, come chiudere una porta e lasciare tutte le preoccupazioni fuori, un luogo di pace dove nulla e nessuno deve entare. Per questo motivo quando insegno preferisco non toccare le persone o insistere nel fargli “modificare” la posizione, ma invito l’allievo a prendere consapevolezza della posizione, ascoltarsi ed eventualmente modificarla.
Può essere che i consigli che dò non siano adatti a quella persona in quel determinato momento della sua vita,  invece con l’ascolto profondo la stessa può orientare in un altro modo la sua pratica. Siamo noi a decidere del nostro modo di proseguire. Nella pratica dello yoga è richiesto un investimento personale: dobbiamo praticare, prendere in mano la vita, avanzare e ribadisco, solo noi sappiamo nel “qui e ora” il nostro stato d’animo e dove esso ci sta conducendo.
Sul tappetino ogni persona “fà un’esperienza unica” è portatrice di un potenziale che può esplorare e sviluppare, come l’argilla che prende forma sotto le proprie mani. La scommessa dello yoga è quella di poter intervenire sulle nostre aspirazioni di cambiamento e anche di farci evolvere. Dipende da noi il fare delle scelte e impegnarci; dobbiamo contare solo su noi stessi e non sugli altri.
Sul tappetino siamo soggetti unici e non persone alle dipendenze degli altri che subiscono le decisioni altrui. Dobbiamo prendere in mano la nostra vita, la nostra salute e intervenire in prima persona.
Sul tappetino noi ritroviamo la fiducia in noi stessi; abbiamo la possibilità di migliorare la nostra vita e anche quella degli altri. Se crediamo in noi stessi, crederemo anche nell’umanità; se crediamo nell’umanità, crederemo in noi stessi. Questo non vuol dire avere una fiducia cieca; se è vero che l’uomo è capace del peggio, è ugualmente vero che è capace del meglio. Questo meglio è in noi e abbiamo il potere di farlo fiorire.
Lo yoga è una scienza che si sperimenta; sta a noi praticarla.

OM